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PATRONATO
Il patronato è un istituto che esercita funzioni di assistenza e di tutela in favore dei lavoratori, dei pensionati e di tutti i cittadini presenti sul territorio dello Stato; è emanazione diretta di una organizzazione sindacale o datoriale, sia essa di lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi o di entrambe le categorie.
2.1.5 Patronati riconosciuti in
Italia
Disciplina normativa
Gli istituti di patronato vennero riconosciuti dallo stato con d.lgs CPS 29 luglio 1947 n. 804,[1] che conteneva già le prime norme a disciplina e regolamentazione degli stessi.
Successivamente ne venne varata una riforma con la legge 30 marzo 2001 n.152, che rivalutò i ruoli e ne ridefinì con più chiarezza i compiti.
Caratteristiche dell'attività
Il ruolo previsto dalla legge italiana per il patronato è quello di tutelare i diritti individuali di qualsiasi cittadino presente sul territorio nazionale o
estero. L'attività di assistenza e consulenza di un patronato è mirata al conseguimento di prestazioni previdenziali, sanitarie e di carattere socio-assistenziale, incluse quelle in materia di emigrazione e immigrazione.
La legge prevede inoltre che tali istituti possano svolgere attività di supporto ad autorità diplomatiche e consolari italiane all'estero; hanno inoltre la facoltà di poter accedere a banche dati dei vari enti preposti all'erogazione della prestazione, previo mandato rilasciato dall'assistito.
Finanziamento
I patronati ricevono un finanziamento attraverso un fondo specifico accantonato presso gli enti. Tale fondo è composto da una percentuale dei contributi versati dai lavoratori dipendenti in ogni anno. Il finanziamento è trasferito ai patronati in maniera proporzionale all'attività svolta, verificata dal ministero del lavoro attraverso i propri ispettori.
La quota percentuale, oggi pari allo 0,226%, è versata su un conto del Ministero del Lavoro che provvede, con decreto, a ripartire i fondi tra i patronati, in base all’attività svolta.
Il finanziamento è accordato con un sistema “a punteggio”, che riconosce "punti" solo per alcune tipologie di pratiche a condizione che la pratica stessa abbia avuto esito positivo.
Vigilanza
L'attività di patronato è sottoposta al controllo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che verifica annualmente la quantità-qualità dell’attività svolta e la rispondenza degli uffici ai parametri stabiliti dalla legge per l’Italia e per l’estero.
Patronati riconosciuti in Italia
Elenco dei patronati riconosciuti dalla legge:[2]
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Ente di patronato e di assistenza sociale per gli artigiani
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Associazione cristiana artigiani italiani (ACAI)
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Associazioni cristiane lavoratori italiani (ACLI)
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Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (ANMIL)
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Confederazione delle libere associazioni artigiane (CLAAI)
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Ente assistenza sociale agli artigiani (EASA)
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Ente di patrocinio e assistenza per i cittadini e l'agricoltura(EPACA) promosso da Coldiretti
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Ente di patronato e di assistenza sociale (EPAS)
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Ente nazionale assistenza sociale (ENAS)
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Ente nazionale assistenza patrocinio agricoltori (ENAPA) il patronato della Confederazione generale dell'agricoltura italiana (CGAI-Confagricoltura)
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Ente nazionale confederale assistenza lavoratori(CISAL) (Encal)
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Ente nazionale di assistenza al cittadino (ENAC)
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Ente nazionale di assistenza sociale per i commercianti (ENASCO)
-
Federazione nazionale autonoma lavoratori commercianti e artigiani[3]
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Istituto nazionale assistenza piccoli imprenditori (INAPI)
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Istituto nazionale confederale di assistenza (INCA - CGIL)
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Istituto nazionale di assistenza e di patronato per l'artigianato (Confartigianato)(INAPA)
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Istituto nazionale di assistenza sociale (INAS)
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Istituto nazionale di previdenza e assistenza sociale (INPAS) promosso dalla Confsal
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Istituto tutela ed assistenza lavoratori (ITAL)
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Patronato LABOR
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Servizio nazionale assistenza sociale (SeNAS)[4]
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Servizio italiano assistenza sociale e per i servizi sociali dei lavoratori (SIAS)
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Istituto nazionale assistenza cittadini (INAC) promosso dalla CIA Confederazione italiana agricoltori
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Ente nazionale di assistenza sociale ai cittadini (ENASC) [5]