


Un Insieme di Servizi al Tuo Servizio
CENTRO SERVIZI
MUSUMECI SALVATORE
In collaborazione con la CNA e L'Ente di Patronato Epasa-itaco
Consulente Pratiche
On line
SITO IN LAVORAZIONE

DUOLIFE
Integratori

SERVOSCALE
Per la tua telefonia mobile
scegli wowapp
connettività di imprese, famiglia e scuole voucher per la connessione 500 euro per le famiglie
MECCATRONICA
mentre per le imprese vengono previsti 500 euro per la connettività ad almeno 30 mega e 2000 euro per quella a 1 giga.
per info: e registrazione
https://www.baloobashop.com/?sponsor=salvatore.musumeci@gmail.com






Pratiche - Inps - Inail - Infortunistica - Protesi- Asp-Usl -
LEGGE 68/99 .COLLOCAMENTO MIRATO
Come richiedere l'inserimento nelle categorie protette
​
Essere inseriti nella lista delle categorie protette è essenziale perché riconosce l’opportunità di avere maggiori possibilità vincenti per entrare a far parte del mondo del lavoro. Inoltre, la stessa legge nazionale prevede benefici fiscali e contributivi in favore delle aziende che assumono soggetti appartenenti alle categorie protette. Ma come richiedere l’inserimento in tali categorie particolari? Innanzitutto, occorrono dei presupposti: percentuale d’invalidità e visita per essere inclusi in dette categorie.
​
Se si possiede una percentuale d’invalidità, occorre eseguire l’iscrizione agli elenchi speciali presso l’Ufficio Provinciale del lavoro e della Massima Occupazione; per una regolare iscrizione bisogna munirsi di attestato di invalidità, attestato di disoccupazione, stato di famiglia e modello di domanda di idoneità pubblica che è concesso dall’USL di appartenenza.
​
Per ottenere il certificato di invalidità, che deve essere come minimo del 46%, basta richiedere la visita presso l‘USL: sarà il medico a rilasciare l’attestato d’invalidità. Se il proprio stato di disoccupazione permane da più di due anni, al momento dell’iscrizione nelle liste occorre richiedere il rilascio del documento che attesti la lunga disoccupazione.
​
Una volta eseguita l’iscrizione nelle categorie protette, risulta importante consultare periodicamente al centro per l’impiego della propria città le proposte di lavoro serbate alle categorie dei disabili. Ovviamente, bisogna presentare domanda in quelle aziende in cui vengono richieste competenze lavorative consone a quelle che si possiedono effettivamente.
​
​
La richiesta di inserimento per il collocamento mirato
​
prevede l'iscrizione presso liste speciali, o liste di collocamento mirato, destinate all’inserimento lavorativo dei disabili.
I soggetti iscritti presso le liste, hanno la priorità per l’inserimento nelle aziende con più di 15 dipendenti, obbligate a riservare una quota alle categorie protette.
Possono iscriversi alle liste speciali i lavoratori appartenenti ad una delle seguenti categorie:
-
le persone in età lavorativa affette da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali ed i portatori di handicap intellettivo, in possesso di riduzione della capacità lavorativa (invalidità) superiore al 45%;
-
gli invalidi del lavoro, con un grado di invalidità, accertato dall’Inail, superiore al 33%;
-
i ciechi assoluti o le persone con un residuo visivo non superiore a 1/10 a entrambi gli occhi;
-
i sordomuti, cioè le persone colpite da sordità sin dalla nascita o prima dell’apprendimento della parola; le persone che percepiscono l’assegno di invalidità civile, per accertamento da parte dell’Inps di una riduzione permanente a meno di 1/3 della capacità lavorativa;
-
gli invalidi di guerra, gli invalidi civili di guerra e gli invalidi per servizio con minorazioni ascritte dalla 1° all '8° categoria.
Sono soggette a una particolare tutela anche le seguenti categorie:
-
orfani e coniugi superstiti dei lavoratori deceduti per causa di lavoro, guerra o servizio, o per l’aggravarsi dell’invalidità derivante da tali cause;
-
coniugi e figli di grandi invalidi di guerra, di servizio o di lavoro;
-
profughi italiani rimpatriati; familiari delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata. Gli invalidi totali (con percentuale di invalidità pari al 100%) possono iscriversi nelle liste speciali per accedere al lavoro e/o a percorsi di inserimento mirato, ma soltanto se possiedono ancora una residua capacità lavorativa.
L’interessato mantiene l’iscrizione nell’elenco della Legge n. 68/1999 fintanto che è in stato di disoccupazione o in situazioni lavorative compatibili con il mantenimento dello stato di disoccupazione. Nel dettaglio, si mantiene lo stato di disoccupazione necessario all’iscrizione nella graduatoria se:
-
si è occupati con rapporto di lavoro subordinato di durata fino a 6 mesi (in questo caso lo stato di disoccupazione è sospeso);
-
il lavoro svolto, subordinato o parasubordinato, produce un reddito inferiore ad 8.000 euro lordi all’anno;
-
il lavoro svolto produce un reddito inferiore a 4.800 euro lordi all’anno, se autonomo;
-
il lavoro è svolto, a prescindere dai limiti di reddito, per attività lavorative nell’ambito di particolari progetti. Se non viene svolto alcun lavoro dipendente la persona disabile iscritta nell’elenco della Legge 68 deve presentarsi spontaneamente al centro per l’impiego, almeno una volta all’anno, per riconfermare (mediante la sottoscrizione di un apposito modulo) la propria immediata disponibilità al lavoro (conferma Did).
In caso di mancata conferma, la persona perde lo stato di disoccupazione con conseguente cancellazione dall’elenco della Legge 68/1999.
Le aziende, comunque, possono computare nella quota di riserva i lavoratori che diventano disabili successivamente all’assunzione, oppure quelli che, sebbene già disabili al momento dell’assunzione, non siano stati avviati per il tramite del collocamento obbligatorio, purché abbiano una riduzione della capacità lavorativa superiore al 60%, o al 45% se disabili psichici, o al 33% se invalidi del lavoro.
Il lavoratore deve rivolgersi al centro per l’impiego territoriale, in particolare ai servizi per l’inserimento mirato dei disabili; effettuerà poi un colloquio, con l’operatore di riferimento assegnato, finalizzato alla raccolta delle informazioni, indispensabili al fine di poter comprendere le potenzialità lavorative, alla luce delle sue esperienze precedenti sia di tipo formativo che lavorativo; sarà poi redatta, a seguito del colloquio, la relazione conclusiva da parte della commissione sanitaria integrata (da non confondersi col verbale sanitario della commissione medica che riconosce l’invalidità civile: quest’ultimo, difatti, è solo il presupposto per avviare la procedura), che convocherà il lavoratore e indicherà il tipo di percorso lavorativo da intraprendere, secondo le seguenti tipologie: collocamento mirato senza interventi di supporto, collocamento mirato con il supporto di un servizio di mediazione, collocamento mirato con il supporto di un servizio di mediazione e con l’utilizzo di strumenti tecnici; percorso formativo propedeutico al collocamento mirato (valevole anche per i disabili psichici); collocamento mirato per disabili psichici non collocabili al lavoro; percorso per situazioni socio-sanitarie complesse.
Gli operatori di riferimento del centro per l’impiego, sulla base delle indicazioni fornite dalla commissione sanitaria integrata provvederanno poi, insieme al lavoratore e compatibilmente alle opportunità lavorative, a predisporre il progetto di inserimento lavorativo e a erogare i servizi riservati per ogni tipologia di profilo.
Terminata la procedura, il lavoratore sarà inserito nella graduatoria unica.
Per l’iscrizione alle liste di collocamento mirato, è necessario essere in possesso del verbale della commissione medica che attesti l’invalidità o la condizione di svantaggio.
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​