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NATUROPATIA

 

La naturopatia o medicina naturopatica è un insieme di pratiche di medicina alternativa, i cui fondamenti teorici furono raccolti da principi salutistici di diversa provenienza, forse formulati alla fine del XIX secolo negli Stati Uniti per poi diffondersi, in diverse forme,

nel resto del mondo, senza però mai riuscire a dare vita a una medicina autonoma, univocamente e coerentemente definita. Essa dichiara di avere come obiettivo la stimolazione della capacità innata di autoguarigione o di ritorno all'equilibrio del corpo umano, denominata omeostasi, attraverso l'uso di tecniche e di rimedi di diversa natura, oppure attraverso l'adozione di stili di vita sani e in armonia con i "ritmi naturali".

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Le pratiche naturopatiche possono essere molto varie: massaggi, riflessologia plantare, idroterapia, cromopuntura/cromoterapia, floriterapia,climatoterapia, aromaterapia e molte altre.

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La medicina scientifica è critica riguardo alla medicina naturopatica, perché i mezzi utilizzati dalla medicina "alternativa" non sono fondati scientificamente, si basano su costrutti teorici non dimostrati; inoltre, i suoi presunti risultati clinici non reggono solitamente alla verifica clinica in studi controllati, e molti dei suoi esponenti usano in maniera fuorviante e suggestiva termini scientifici che hanno in realtà significati molto diversi[1].

 

 

11 Collegamenti esterni

 

Etimologia

Il termine "naturopatia" fu coniato nel 1895 dallo statunitense John Scheel, medico a New York[2]. Il significato odierno più accreditato della parola "naturopatia" è "sentiero della natura" per mantenere o ripristinare lo stato di benessere. Non è chiaro se il termine sia derivato da Nature's Path(Sentiero della natura) da cui, in seguito, Naturopathy; più discussa rimane l'attribuzione dell'etimo a natura e al greco pathos (simpatia, empatia, sentimento, sofferenza) ovvero "empatia con la natura".

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Non esiste peraltro alcuna affinità con il termine omeopatia (stante, in questo caso, l'origine del termine proprio dall'etimo pathos), peraltro dottrina completamente diversa dalla naturopatia se non per la visione olistica dell'individuo.

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Sul web circola da anni l'affermazione secondo cui nel 1902 Scheel autorizzò Lust, discepolo di padre Kneipp trasferitosi dalla Germania negli USA nel 1892, a utilizzare il termine "naturopatia" per descrivere la raccolta eclettica di dottrine sulla guarigione naturale. Il problema è che, anche in questo caso, non esiste nessuna fonte certa da cui si possano ricavare tali notizie, e tantomeno esiste un testo attribuibile a qualcuno dei personaggi citati, il quale riporti la descrizione delle pratiche e delle tecniche che dovrebbero costituire l'impianto teorico-pratico di questa disciplina.

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Tale termine, diffuso negli Stati Uniti, nel Regno Unito e nel Commonwealth, indica la medicina naturopatica quale applicazione dei principi curativi della natura (acqua, sole, terra, cibo ecc.), nel contesto delle conoscenze moderne.

Principi[modifica | modifica wikitesto]

La naturopatia sostiene che è auspicabile prevenire la malattia mantenendo o ripristinando il presunto "equilibrio energetico" della persona. La malattia è, nell'ottica naturopatica, conseguenza di uno "squilibrio energetico"; la correzione di tale squilibrio determinerebbe, a detta dei sostenitori di tale approccio, la scomparsa dei sintomi. Il termine "energia" è usato in senso pseudoscientifico, e vicino al suo impiego inpranoterapia.

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I sostenitori della naturopatia ritengono che essa differisca dalla medicina allopatica (ovvero la medicina "tout court") in quanto:

  • considera la malattia come una presunta conseguenza di uno cosiddetto "squilibrio energetico" (principio proprio della medicina tradizionale cinese)

  • dichiara di avere un approccio cosiddetto "olistico" nei confronti del paziente ("completo", teso ad una valutazione globale). La valutazione del singolo caso clinico, secondo i sostenitori della naturopatia, non si basa sull'esame del/dei sintomi, ma sull'esame del cosiddetto "terreno" della persona (concetto però privo di corrispondenze scientificamente dimostrabili, nella medicina o nella biologia), dei fattori esogeni con cui esso entra continuamente in contatto (es. agenti patogeni, presunte componenti geobiologiche dell'abitazione), e sullo stile di vita del soggetto, al fine di individuare ed eliminare quelli originanti il presunto

  • squilibrio energetico.

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Il cosiddetto "riequilibrio energetico" viene ritenuto essere attuabile anche per mezzo di specifiche tecniche di massaggio o cromopuntura, che a dire dei sostenitori si baserebbero sugli stessi principi dell'agopuntura nella medicina tradizionale cinese: la stimolazione di specifiche aree corporee è attuata con metodi non invasivi (es. digitopressione) sulle stesse aree sottoposte a stimolazione con la tecnica agopuntoria.

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La naturopatia dichiara di non porsi come sostituto della medicina allopatica, ma come strumento complementare, in un'ottica secondo cui l'approccio alla malattia può comportare modalità di intervento differenti e che agiscono in sinergia.

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Storia[modifica | modifica wikitesto]

La storia e la divulgazione della naturopatia varia da paese a paese. Questo fatto è legato alla legislazione sanitaria dei diversi paesi, dove ancora oggi si riscontrano divergenze di valori in diritto anglosassone (habeas corpus) e diritto romano.

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Il Seicento è sotto l'influsso delle grandi scoperte di Newton, Pascal, Keplero, Galileo e si hanno due indirizzi: la scuola degli iatrochimici e degliiatromeccanici, con il tentativo di mettere la medicina sotto il dominio delle scienze esatte. Nascono i primi giornali scientifici, e dalla grande collaborazione fra scienze naturali e medicina nasce la medicina sperimentale.

 

Con le grandi epidemie di peste, vaiolo e tifo (Alessandro Manzoni cita quella del 1629-1631) si hanno più di un milione di vittime solo nell'Italia settentrionale; si studiano difterite e scarlattina e torna dovunque l'interesse per la difesa sociale e legislativa, insieme alle disposizioni igieniche. Il Settecento vede un nuovo ordinamento sistematico della scienza, mentre l'influsso della filosofia sulla medicina si fa sentire specie in Germania (Kant).

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L'indirizzo sistematico si manifesta soprattutto nelle opere di due grandi medici:

  • Friedrich Hoffmann afferma che la nostra conoscenza è limitata essendo fondata sui sensi e la malattia è il tentativo dell'anima per ristabilire l'ordine della vita nel modo più rapido e sicuro.Georg Ernst Stahl che parla dell'anima come principio supremo della vita.

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Errori nella pratica caratterizzano questo indirizzo, a cui resta però il grande merito di aver intravisto la verità di una concezione vitalista o dinamica. William Culler di Edimburgo evidenzia l'importanza del sistema nervoso, mentre il suo allievo J. Brown, con il suo sistema browniano, afferma che la vita nella sua essenza non è uno stato normale, ma costretto e mantenuto da continui stimoli (sedativi e salassi fanno parte della cura).

 

Dall'orientamento verso la sistematica hanno origine altri sistemi come il mesmerismo o magnetismo animale: contemporaneo è Samuel Hahnemann, medico tedesco, che sollecita le difese naturali dell'organismo (dynamis), e individua il meccanismo che ha portato il paziente alla rottura di quell'equilibrio che lo avrebbe altrimenti difeso dalla malattia. Sviluppa il concetto di "similitudine" ed è considerato il padre della dottrinaomeopatica.

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Il XIX secolo vede il consolidamento della posizione della scienza medica, l'ordinamento degli studi e dell'esercizio professionale. Le grandi correnti intellettuali, sociali e politiche influenzano molto la medicina, così come i progressi della fisica e della chimica.

 

Si passa dalla concezione microbiologica a quella neo-ippocratica con due indirizzi: clinico-curativo e igienico–preventivo (evoluzione dei classici dell'antica medicina greco-romana). È in questo contesto che prende voce in Europa, soprattutto in Germania, la naturopatia occidentale, intesa come disciplina organica esercitata in forma professionale.

Jean Jacques Rousseau invece struttura con il suo pensiero le basi filosofiche della naturopatia: vita semplice e tranquilla a contatto con la natura.

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Shoenenberger (1865-1933), Germania, professore e rettore dell'Istituto Universitario di Idroterapia che ribattezza Clinica Universitaria per la vita e cura naturale, è il primo a portare in ospedale la naturopatia e a sistemizzare le terapie naturopatiche in forma clinica ufficiale (è un grande estimatore di Vincent Priessnitz).

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J. Thomson e Stanley Lief sono invece i due maggiori naturopati inglesi, sottolineano l'importanza del digiuno, della regolarità intestinale, dei bagni caldi e d'aria fresca, riposo a letto... e succo d'arancia, anche per 72-93gg nella cura dell'artrite reumatoide e dell'anemia. Applica tecniche neuromuscolari (NMT) e Leon Chaitow è attualmente un rappresentante di queste tecniche.

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Arno R. Koegler, Canada, nato in Sassonia 1898, è il modello di ispirazione della nuova generazione di studenti di naturopatia.

Paesi anglosassoni

Un pioniere dei metodi salutistici fu il tedesco Benedict Lust; istruito dal Padre Sebastian Kneipp in idroterapia e altre cure naturali, ebbe da lui il compito di divulgare i suoi metodi negli Stati Uniti, dove si trasferì nel 1892[3].

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Come una grande parte delle professioni mediche (convenzionali o meno) anche la naturopatia subì un grande declino dopo il 1930: medicamenti come gli antibiotici e corticosteroidi dopo la seconda guerra mondiale dimostrarono di essere molto più efficaci delle cure naturopatiche.

Si aggiunsero, dopo la morte di Lust, conflitti tra varie scuole di medicina naturale (omeopatia, medicina eclettica, fisiomedicina, erbalismo, naturopatia ecc.).

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Altri fattori come il decrescente livello d'istruzione in medicina naturale e il sostenimento politico per una più avanzata tecnologia medica, resero sempre più popolare la medicina basata sulle evidenze scientifiche.

Malgrado tutti questi problemi, la naturopatia non cessò di esistere. Nel 1956 fu aperto il National College of Naturopathic Medicine a Portland,Oregon.

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Nel Regno Unito la naturopatia è strettamente legata all'osteopatia.

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Germania

In Germania venne introdotta costituzionalmente, tra il 1869 e il 1873, la libertà curativa (un'iniziativa di medici accademici che vollero eliminare intrusioni statali nel loro mestiere).

In seguito si formarono associazioni che entro il 1928 si unificarono in un'organizzazione integrale, ilGrossverband Deutscher Heilpraktiker. Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1945, le associazioni dei Heilpraktiker si organizzarono, a livello sindacale, come associazioni di liberi professionisti e si diede il via a scuole, strutture e infrastrutture professionali private. La maggior parte di loro pratica medicina naturopatica.

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Per praticare la professione, oggi è richiesto un esame convalidato dal medico legale del dipartimento della sanità provinciale. Non viene tanto controllata la capacità di curare, quanto il fatto che il candidato non sia un pericolo pubblico per la sanità.

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Temi e materie sono tratti prevalentemente della medicina:

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  • Anatomia, fisiologia, patofisiologia occidentale

  • Patologia e semeiotica con diagnosi di malattie infettive, degenerative, metaboliche e cardiovascolari

  • Diagnosi e primo soccorso per stati potenzialmente letali

  • Tecniche diagnostiche, conoscenze di valori di laboratorio ed esami funzionali di organi e sistemi

  • Tecniche lavorative come punzioni e iniezioni

  • Farmacologia occidentale moderna

  • Igiene, disinfezione, sterilizzazione

  • Conoscenze legali e professionali del mestiere

  • Indicazioni, limiti, pericoli e controindicazioni di tecniche diagnostiche e terapeutiche naturopatiche

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Non è richiesto un determinato percorso scolastico o di apprendistato.

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Paesi mediterranei

Nei paesi mediterranei la naturopatia, intesa nel modo spiegato sopra, non ha tradizione. Si ha, per contro, una lunga e ricca tradizione dimedicina popolare che si basa su metodi "naturali".

Con l'avvicinamento al mercato Europeo, anche in Italia si sono formati scuole e gruppi naturopati che inglobano le più svariate tecniche curative alternative e complementari sotto questo titolo. Le leggi regionali più volte approvate da diverse regioni italiane sono state tutte respinte per incostituzionalità, in quanto non è possibile istituire nuove figure professionali a livello solo regionale.

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I medici che utilizzano invece prodotti naturali, che li prescrivono a scopo preventivo o curativo, sono gli esperti in fitoterapia se si tratta di rimedi a base di piante medicinali, o medici omeopati se si tratta di prodotti omeopatici. Sono tuttavia due categorie di medici già definite dalla federazione Nazionale dei medici (Terni, 2002) e regolamentati per legge in Regione Toscana dal 2007, ma bisogna precisare che questi riconoscimenti non provengono, come dovrebbero, da una apposita legge statale, e sono quindi privi di valore legale. La medicina psicosomatica invece non ha niente a che vedere con la medicina naturale né con la naturopatia.

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